Storie di Economia e Società
In questo primo articolo ho voluto condividere con voi le motivazioni dietro la creazione di questa newsletter. C'è molto di me, ma soprattutto ci sono tante storie da costruire insieme.
Scrivere può essere fatto per diversi motivi, da cui scaturiscono stili e risultati diversi. Si può scrivere per sfogarsi, si può scrivere per convincere o vendere, si può scrivere per far ridere, per istruire o per conquistare. Io sto scrivendo per mettere in ordine.
Sono Giulio Albano, dottorando in Economia e Finanza delle Pubbliche Amministrazioni all’Università degli studi di Bari e giornalista pubblicista. Ho trent’anni e da che ho memoria le storie hanno sempre fatto parte della mia vita. Partendo dai fumetti di Topolino, fino a letture un po’ più sofisticate ma neanche troppo, ascolto, elaboro e a mia volta diffondo racconto da sempre.
So che non si direbbe, ma anche la mia attività di dottorando in economia consiste nel raccontare storie.
Ma come!? La ricerca analitica per eccellenza, il dato, il numero, l’analisi economica ed econometrica, ridotte alla banale attività dei cantastorie?
Ebbene sì. Partiamo da un esempio facile facile, un qualcosa di noto quasi a tutti: il grafico con le curve di domanda e offerta che si incrociano fino all’equilibrio di mercato.
Il senso è abbastanza semplice: se un bene abbonda il suo prezzo è basso. Se invece stiamo parlando di un qualcosa di scarso, difficile da reperire, il suo prezzo tende a essere alto. La determinazione di questo prezzo avviene attraverso due parti che contrattano: la linea blu della domanda e la linea gialla dell’offerta.
La linea gialla vuole vendere al prezzo più alto possibile, la linea blu vuole comprare al prezzo più basso possibile. Si incontreranno a metà strada, nel punto dell’equilibrio di mercato dopo un’estenuante trattativa.
Questa è già una storia. Non è storia solo perché nell’impostazione della frase precedente ho assegnato delle volontà alla linea gialla e alla linea blu, ma perché in realtà quelle due linee sono ciò che di meglio abbiamo a disposizione per rappresentare le volontà di due persone reali che stanno contrattando. Ma non solo di due persone specifiche.
Quelle due curve rappresentano le volontà di tutte le persone che dall’alba dei tempi hanno contrattato in ogni singolo mercato del mondo.
Scegliete voi l’ambientazione: il mercato arabo a Marsiglia, Ballarò a Palermo, il tempio di Gerusalemme della famosa scena biblica, la Londra Vittoriana, Nuova Delhi o il mercato di via Nicolai a Bari. Il momento storico è quasi indifferente: non crediate che certe dinamiche siano cambiate troppo negli ultimi 10.000 anni. Chi compra ha sempre cercato di spendere il meno possibile e chi vende ha sempre cercato di vendere al prezzo più alto.
Togliete ora le grida, in qualunque lingua ve le siate immaginate. Togliete il paesaggio, rimuovete i vestiti dalle pelli di qualsiasi colore a qualsiasi latitudine. È indifferente la merce, è indifferente che a contrattare siano uomini o donne. Rimangono due volontà contrastanti e una mediazione da raggiungere.
Quello che rimane sono due curve: la curva d’offerta e la curva di domanda.
La reale differenza oggi, rispetto a qualche secolo fa, è che è molto meno probabile essere colpiti da una sciabola se la contrattazione si fa troppo aspra. Meno probabile, non impossibile.
Certo, mica tutte le curve sono uguali e ognuna racconta una storia diversa.
Immaginate due persone al mercato di via Nicolai a Bari: un mercante con il suo banco di frutta, rappresentato dalla linea gialla dell’offerta, e un acquirente con i suoi soldi pronti, rappresentato dalla linea blu della domanda.
Se l'acquirente ha bisogno di un bene di prima necessità, come l'acqua, la sua curva di domanda sarà verticale: comprerà comunque una certa quantità, indipendentemente dal prezzo. Se invece cerca frutta, la sua curva di domanda potrebbe essere orizzontale: se il prezzo delle arance aumenta, potrebbe facilmente passare alle mele, rendendo la domanda elastica.
Per il mercante, se la frutta è abbondante come durante la stagione delle arance, la sua curva di offerta sarà inclinata dolcemente, adattandosi al prezzo. Se ha un prodotto raro, come una spezia esotica, la sua curva di offerta sarà verticale, indicando che la quantità disponibile non cambierà col prezzo.
Ogni curva racconta una storia diversa. Curve più ripide indicano mercati meno reattivi ai cambiamenti di prezzo, mentre quelle più piatte segnalano mercati altamente sensibili. Tuttavia, dietro ogni curva ci sono persone reali con le loro esigenze, preferenze e comportamenti.
Quando l'acquirente vuole comprare più di quanto il mercante può offrire, si crea un eccesso di domanda e i prezzi aumentano. Al contrario, se il mercante ha più frutta di quanta gli acquirenti vogliano, si crea un eccesso di offerta e i prezzi diminuiscono. Questi eccessi aiutano a riequilibrare i mercati, spesso dopo una bella lite tra il mercante e l'acquirente.
Anche perché, chi sa con esattezza qual è la quantità disponibile di un certo bene?
Quante storie diverse possiamo raccontare con due semplici linee.
Racconta la tua storia di una contrattazione! Al mercato o in qualsiasi altro contesto: al lavoro, in famiglia o tra amici. I messaggi più belli saranno ricondirvisi nella prossima newsletter.
Ma allora anche l’economista è un cantastorie?
L’economia è la scienza che studia i comportamenti dei Soggetti Economici che devono soddisfare bisogni illimitati utilizzando risorse limitate.
Chi fa l’economista di mestiere usa equazioni, modelli e grafici per provare a capire, descrivere e qualche volta ad anticipare la realtà. In questo io trovo la coniugazione tra il mio essere un dottorando in economia e il mio essere un giornalista. Si tratta di descrivere la realtà, provare a capire le relazioni di causa ed effetto, le dinamiche di come si muovono gli uomini e le donne in questo mondo complesso.
Certamente, gli economisti affrontano un aspetto specifico della realtà: come gestire bisogni illimitati avendo a disposizione risorse limitate. Il giornalista spazia in molti più ambiti, ma l’obiettivo di fondo rimane lo stesso. A dirla tutta non mi limiterei a queste due discipline, ma allargherei il discorso a qualsiasi forma d’espressione umana, che è proprio l’insegnamento che più mi porto dai miei cinque anni di Liceo Artistico, ma non mi sembra il caso di divagare.
Avevamo detto che questa newsletter serviva a mettere ordine, no?
La tentazione dell’autore è sempre la stessa in agguato all’inizio di un nuovo paragrafo: ammorbare il lettore con la sua storia personale, con le sue gesta, le sue scelte, le sue cadute e i suoi successi. Un autore che parte da dal sé per tornare sempre su sé stesso rischia di essere noioso. In queste pagine le mie esperienze di vita personale saranno solo pezze d’appoggio per iniziare discorsi o per provare a trarre valori più universali, ma oggi devo fare una piccola eccezione. Solo perché devo spiegarvi il senso di tutto questo.
Il mio percorso di vita mi ha portato a occuparmi e a interessarmi di tante cose e a raccontarle attraverso mezzi diversi. Per molti anni ho lavorato come reporter per Telebari, occupandimi di città, ambiente e di piste ciclabili. Una volta mi sono fatto tutte le piste ciclabili di Bari per vedere in che condizioni erano. Una allegra passeggiata di 60 chilometri.
Poi ho fatto tanta divulgazione sia economica che politica, temi che spesso coincidono come nel caso dell’autonomia differenziata. Ne ho parlato sul mio profilo Instagram, che fin ora ho usato come contenitore per tutte le mie passioni. Contenitore che non reputo più adeguato, per questo sono qui.
Essendo poi molto legato alla mia città mi sono dedicato al raccontarla, sempre con un filtro economico, con la piccola serie dei "Bari in Dati" , focalizzandomi soprattutto sul tema delle diseguaglianze e della povertà. Chi seguirà questa newsletter si prepari: le diseguaglianze sono un tema per me fondamentale nell’approccio all’economia e alla società.
E ancora: mi sono occupato della Storia della resistenza al nazifascismo a Bari con un video podcast, di Unione Europea con l’associazione di cui faccio parte Global Shapers Bari e potrei continuare, ma penso siate già esausti, confusi e annoiati da questo elenco così eterogeno.
E allora mettiamo ordine.
Storie di Economia e Società nasce per questo: per mettere in ordine e dare un contenitore unico e coerente a queste mie diverse anime e passioni avendo come filtro quel che ho scelto come professione: l’economia.
L’obiettivo è trasmettere al lettore queste conoscenze attraverso storie e dati, senza cadere mai nell’accademico.
Cosa ci sarà nelle prossime newsletter
Nel mese di Agosto 2024 sto per iniziare un’avventura. Realizzerò un reportage tra Polonia e Ucraina, mantenendo sempre uno sguardo economico, oltre che sociale.
Non è solo per una mera questione giornalistica che ci vado, c’è una motivazione più forte.
Vi racconterò il come ed il perché nella prossima newsletter. Vi aspetto.